Hai scoperto di essere in attesa ma non hai ancora notato nessuna differenza nel tuo seno? Tranquilla, come sempre no panic! Il seno nei primi giorni di gravidanza non deve necessariamente cambiare, del resto il corpo di ogni donna è diverso, e, quindi, è naturale che reagisca in maniera diversa anche durante la gestazione.
Spesso l’entusiasmo e la gioia per la novità, ci spingono a voler a tutti i costi vedere dei cambiamenti nel nostro corpo, che non necessariamente è detto debbano manifestarsi, e soprattutto non a tutte nello stesso momento. così come succede per la pancia, passiamo al setaccio anche il seno, la forma, la grandezza, il colore. Ma devi sapere che in sostanza, il seno potrebbe cominciare a cambiare già in gravidanza, anche se non è assolutamente obbligatorio. Ti ho convinta?
Dolore al seno primi giorni di gravidanza
Il dolore al seno nei primi giorni di gravidanza non è un sintomo “obbligatorio” o universalmente valido per tutte. Diciamo che, effettivamente, alcune donne manifestano una sorta di dolore o piuttosto sensazione di durezza (un po’ come avviene durante la fase che precede il ciclo mestruale) al seno e nell’area dei capezzoli. E per queste future mamme, il dolore al seno o ai capezzoli è proprio uno dei primi sintomi della gravidanza. Ma, ripeto, non è una regola. Vale per alcune, non per tutte.
I lobuli e i dotti galattofori, con l’azione degli ormoni ( estrogeni, progesterone e prolattina), possono infatti provocare tensione e perfino dolore, fino ad arrivare all’aumento della taglia del seno, già dai primi mesi.
In caso di dolore al seno nei primi giorni di gravidanza prova a:
- munirti eventualmente di un reggiseno comodo, in modo tale da non schiacciare e comprimere eccessivamente anche i capezzoli
- far traspirare la pelle
- fare leggere spugnature
- non massaggiare troppo perché stimoleresti ulteriormente la prolattina
Per quanto riguarda l’aumento di almeno di una taglia, ci dice che il nostro seno risponde bene al cambiamento ormonale e che si predispone correttamente alla produzione di latte. Ma attenzione che se il tuo seno però non ha subito variazioni, non significa che non potrai allattare o che non produrrai latte. Tieni presente che la produzione non dipende dalla dimensione del seno. Anche i seni piccoli possono allattare a lungo e senza problemi (per prepararti al meglio sbircia ).
Molte volte si fa l’errore di associare seno piccolo a seno con poco latte, ecco, sfatiamo questo falso mito.
Nel secondo trimestre
Superato il primo trimestre con qualche dolore iniziale, può succedere che oltre ad un aumento improvviso delle dimensioni del seno, si manifestino dei fastidi diversi come prurito o smagliature. Il consiglio è di idratare la pelle con un olio apposito ( ne trovi di diversi tipi in farmacia) da applicare sulla zona interessata.
Naturalmente le smagliature dipendono da una questione genetica e dalla pelle, ma intervenire sin da subito è un ottimo metodo per lenirle e renderle meno evidenti.
In questa fase potresti notare anche i tubercoli di Montgomery: le ghiandole producono un olio per mantenere l’areola e il capezzolo lubrificato e protetto. Le areole e i capezzoli si ingrossano e diventano più scuri.
Nel post partum
La produzione del latte inizia nell’esatto momento in cui viene espulsa la placenta e da lì il nostro seno inizierà a cambiare inevitabilmente.
Le prime ore e i primi giorni post partum il seno produce piccole quantità di colostro, perché è quello di cui ha bisogno il nostro bimbo, ma a circa 72 ore dal parto arriverà quella che viene chiamata montata lattea e il nostro seno cambierà inevitabilmente. La montata si può presentare in modi differenti e non sempre è prorompente e invalidante ( Allattamento notturno al seno: 4 consigli pratici per viverlo al meglio, meglio prepararsi).
Generalmente poco prima dell’arrivo del latte, si comincia a percepire il seno caldo e poi piano piano diventa sempre più duro. In alcuni casi si può percepire proprio del dolore al seno se il bambino non lo drena a sufficienza.
Ad alcune donne però questo processo è molto meno accentuato e in combo con un bimbo vigoroso e che si attacca bene, si potrebbe pensare che non sia arrivata la montata. In questo caso basta guardare il colore del latte: se è bianco non è più colostro ( se vuoi un aiuto concreto fin da poche ore dopo la nascita scopri il mio corso parti bene).
Superati i primi giorni della montata, se gestita correttamente, il seno non sarà più teso e dolente, ma lo sentiremo, nella maggior parte dei casi, pieno. Ovviamente questo è quello che accade i primi giorni, dopo le prime settimane, soprattutto intorno alla sesta, il seno si calibra e potremmo sentirlo più svuotato, ma è una sensazione normale che deriva dalla capacità della produzione di adattarsi alle esigenze del bambino.
In conclusione
Non crearti aspettative, e non cadere nei falsi miti che svolazzano attorno all’allattamento. Piuttosto ascolta te stessa e le figure professionali che hai scelto come riferimento ( se hai bisogno contattami e scopri Mamma Top)