Articolo a cura di Nancy Gjirak
Ogni volta che si avvicinava il momento di mettere mia figlia a letto, mi saliva l’ansia: la chiamavo “Ansia pre-nanna”. Sapevo già cosa mi aspettava, ed era un momento che ormai, purtroppo, mi pesava. Come tante mamme cercavo una routine della nanna che potesse fare miracoli, fino a quando non mi sono informata e tutto è cambiato.
Mia figlia Amelie aveva 2 anni, pesava ormai quasi 12 chili, e la nostra routine prevedeva 20 minuti (o quanto le mie braccia resistessero) di fare avanti e indietro con lei in braccio mentre ascoltavamo le ninne nanne.
Le piaceva essere cullata energicamente. Dopo di che passavamo alla seconda fase, fitball per altri 20 minuti circa. Dovevo saltellare, ma almeno ero seduta. Quando finalmente si addormentava, riuscivo a posarla nel suo lettino con la consapevolezza che tanto dopo un paio d’ore si sarebbe svegliata.
Alcune volte il momento della nanna si trasforma in un momento faticoso, sfiancante. Sia perché magari i nostri bambini sono cresciuti e quindi le nostre braccia, schiena, ecc. non ce la fanno più, oppure perché mentalmente siamo esauste.
Siamo stanche, non vediamo l’ora che il nostro bambino si addormenti per poterci fare una doccia o semplicemente avere un secondo per noi stesse. Ma il nostro bambino ci mette veramente tanto ad addormentarsi, e in più, siamo lì a fare qualcosa che in fondo non vorremmo più fare.
Senti che è arrivato il momento di cambiare qualcosa: routine della nanna
Il tuo bambino però sembra stare bene così. Hai provato qualche volta a fare qualcosa di diverso, ma lui non sembra disposto ad accogliere nessun cambiamento. Quindi decidi di andare avanti ancora un po’, ma nel frattempo ti chiedi se è giusto mettere al primo posto le tue esigenze.
Nella gran maggior parte dei casi, quando si cambia qualcosa nel modo in cui si addormenta un bambino, è perché siamo noi genitori a volerlo. Un bambino potrebbe andare avanti per molto, molto tempo (anni) ad addormentarsi in braccio, allattato al seno, con il ciuccio o il biberon, nel lettone dei genitori, ecc. Alcuni bambini sono abituati ad essere cullati nel passeggino o a fare un giro in macchina per addormentarsi, e per loro andrebbe benissimo continuare così. Cambiare la routine della nanna ti aiuta a trovare un rituale dell’addormentamento diverso e più vicino alle esigenze che cambiano del tuo bambino.
- Ma allora è giusto modificare qualcosa solo perché lo vogliamo noi? Da dove iniziare?
- Come la prenderà il mio bambino?
- Devo resistere finché cresce ancora un po’?
In questo modo, sento che sto togliendo a mio figlio quello di cui ha bisogno solo perché non va più bene a me!
Mettere al primo posto le tue necessità
Vivere giorno dopo giorno una situazione che non ti fa stare bene non sarà sostenibile a lungo termine. Se tu non sei serena, non lo sarà anche il tuo cucciolo. Forse penserai che esagero, ma potrebbe avere delle ripercussioni sul vostro legame emotivo. Il tuo bimbo percepirà il tuo stato d’animo, il tuo linguaggio del corpo, e assocerà quel momento o quella determinata cosa a qualcosa di negativo.
Ricorda: non c’è niente di cui abbia bisogno il tuo bambino più di te stessa. Quindi, se fai qualcosa per te, alla fine lo stai facendo anche per lui, per voi. Non sentirti in colpa, basta fare le cose nel modo giusto e con la giusta consapevolezza.
4 Consigli pratici per te:
1. Scegliere il momento migliore. Non esiste un momento ideale per modificare qualcosa nell’addormentamento del tuo bambino, sempre e quando questo cambiamento non coincida con altri cambiamenti importanti come ad esempio: trasloco, arrivo di un nuovo bebè, inserimento al nido, svezzamento, spannolinamento, rientro al lavoro, ecc. In questo caso, ti consiglio di attendere un momento più calmo, dato che tutte queste situazioni di per sé possono alterare le routine e il sonno.
2. Sì ai cambiamenti graduali. Non arrivare al limite, al momento che dici: “Ok, adesso basta, non ce la faccio più”, da domani basta. Se arrivi troppo stanca o se ti trascini per tanto tempo una situazione che non ti fa stare bene, non riuscirai ad avere quella calma e pazienza per affrontare dei cambiamenti in modo graduale.
Tu sei il primo ambiente del tuo bambino; se tu sei calma, lui sarà calmo. Se tu sei nervosa, lui lo percepirà come un segnale d’allerta e non riuscirà in nessun modo a rilassarsi.
3. Da dove iniziare? Inizia ad individuare quali sono i vari aiuti che ha bisogno il tuo bambino per addormentarsi.
Per esempio, nel nostro caso erano: movimento energico/fitball, braccia/contatto, musica.
Dopo di che, inizia gradualmente a diminuire uno di questi aiuti. Non pretendere di togliere tutto subito; non funzionerà, e ti sentirai frustrata.
Concentrati su una cosa alla volta, diminuisci poco per volta giorno dopo giorno l’intensità dei movimenti fin quando il tuo bambino si addormenta in braccio a contatto ma senza movimento. Poi passa al secondo step e così via.
4. Rispettiamo i suoi tempi. Non per forza il tuo bambino si troverà d’accordo con i cambiamenti, ma è importante che tu possa trasmettere a lui calma e sicurezza. Nel senso che se fai una cosa ma non sei convinta al 100% e magari un giorno fai in un modo e il giorno dopo in un altro, manderai a lui un messaggio contradittorio.
Anche in questi casi, sentirà che c’è qualcosa che non va e rimarrà allerta. Permetti al tuo bambino di esprimersi anche attraverso il pianto; non vuol dire lasciarlo piangere, ma se non si trova d’accordo ha diritto ad esprimerlo. E soprattutto, concedigli il tempo di cui ha bisogno per addormentarsi.
Se prima ci metteva 17 minuti esatti a dormire, è probabile che adesso faccia più fatica e ci metta più tempo. Quindi, non può fare meglio di così, ma puoi giocare d’anticipo. Se sai che l’addormentamento durerà un po’ di più, puoi anticiparlo in modo da evitare che poi complessivamente vada a nanna molto più tardi.
Ho provato di tutto, ma niente funziona
Quante volte ho sentito questa frase. Sai cosa fa funzionare veramente le cose? La costanza! Provare una volta, due volte non vuol dire provare.
Ci vuole tanta pazienza e costanza. Il tuo bambino probabilmente ci metterà giorni o settimane prima di capire e consolidare delle nuove associazioni legate al sonno. Festeggia ogni piccolo progresso e non focalizzarti solo sull’obiettivo finale.
Una corretta igiene del sonno
Se il tuo bambino ha una buona igiene del sonno: orari corretti, pisolini, routine, sane abitudini, sarà molto più sereno e predisposto ad affrontare cambiamenti. Se senti che non è così, allora meglio fare un passo indietro e lavorare prima su questo.
Per concludere, se ti stai chiedendo come è andata a finire nel nostro caso, abbiamo comprato un lettino Montessori. All’inizio mi sedevo lì con Amelie in braccio; eravamo riusciti a togliere il movimento. Piano piano poi, mantenendo il contatto, ci sdraiavamo assieme e lei si addormentava.
Dopo di che, sono passata a rimanere seduta vicino a lei. Abbiamo sostituito la musica con una favola, e mentre le accarezzavo il viso, i capelli, la schiena o semplicemente le tenevo la manina.
Oggi Amelie ha 5 anni, e ancora si addormenta così. È un momento molto rilassante e piacevole anche per me. Chiamala routine della nanna o rituale del sonno, devi trovare la vostra via migliore, Ma la sfida continua, perché nel frattempo ho avuto 2 gemelli che adesso hanno 2 anni, e sento che è arrivato il momento di cambiare qualcosa!
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