Riflesso di emissione forte o debole?

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Allattamento sereno, allattamento consapevole

Non ti dico quante volte le mamme mi dicono che il loro bambino piange disperato durante la poppata, vomita spesso, o che non gli piace succhiare al seno. Ancora troppe rispetto a quello che vorrei. Si perché le mamme hanno diritto a vivere con serenità l’allattamento, e questa serenità arriva solo potendo accedere alle giuste informazioni. Sentirsi inadatte, o addirittura pensare di avere delle mancanze (se provi anche tu queste sensazioni corri a scoprire Accademia mamma), aggiunge un carico mentale in un momento molto delicato. Quando poi quasi sempre la causa sta nel riflesso di emissione forte, o debole.

Devi sapere che non è nulla di impossibile da risolvere ed è sicuramente qualcosa su cui si può lavorare tranquillamente, ma, come appena detto, l’importante è saperlo, e non farsi prendere dal panico! Ecco perché oggi sono qui a parlarne. Continua a leggere, perché so che può esserti d’aiuto per chiarire i tuoi dubbi.

Cos’è il riflesso di emissione forte o debole?

Si parla ancora troppo poco di riflesso di emissione forte, o debole che sia, ed è assurdo se pensi che è un inconveniente assolutamente normale e che accade spesso più di quanto si possa immaginare. Partiamo dal capire esattamente che cos’è il riflesso di emissione. Devi sapere che in allattamento abbiamo due meccanismi che concorrono alla produzione del latte: da una parte la suzione, e dall’altra il riflesso ossitocinico, propriamente chiamato riflesso di emissione (distinguiamo poi tra riflesso di emissione forte e debole).
Che si tratti di suzione o che sia emissione, entrambi i meccanismi lanciano al nostro cervello un input, che da seguito a una serie di comportamenti del corpo. L’uno è correlato all’altro, scendendo in campo con un vero e proprio gioco di squadra.

Quando attacchiamo il neonato al seno, o anche quando lo pensiamo, lo sentiamo o addirittura ne percepiamo l’odore, andiamo ad attivare l’ipofisi. Questa ghiandola ha un compito molto importante ed è quello di produrre due ormoni che sono la prolattina e l‘ossitocina.

Prolattina, ossitocina e falsi miti sull’allattamento

Il lavoro della prolattina è incentrato sulla produzione del latte, mentre l’ossitocina è incaricata di fare in modo che gli alveoli, parte
integrante dei capezzoli, si aprano e diano strada al latte che andrà così a fuoriuscire.
L’ossitocina viene rilasciata a ondate (non regolarmente) distanziate tra di loro di qualche minuto. Tutte le mamme hanno il riflesso
ossitocinico, ma solo il primo viene effettivamente percepito.

Decade così uno dei soliti falsi miti sull’allattamento ( troppi ce ne sono) che vogliono che un neonato si attacchi al seno per un tot. di minuti perché poi non ne uscirà più nulla. Mai consiglio fu più sbagliato di questo, e come consulente per l’allattamento posso affermare che dire una cosa del genere vuol dire non avere in mente la reale fisiologia del corpo umano.

Come riconoscere il riflesso di emissione?

Riconoscere il riflesso di emissione è molto importante, proprio per capire come procede l’allattamento. Esistono segnali che
potranno esserti d’aiuto:

  • – comparsa di latte dagli angoli del neonato;
  • – sensazione di tensione mammaria, a volte prurito attorno al capezzolo e formicolio;
  • – fuoriuscita di latte dal seno sia quello in cui il neonato sta allattando che in quello non utilizzato al momento;
  • – contrazioni uterine (nel periodo immediato del post partum);
  • – cambio di suzione del neonato, che da rapida diventa lenta e regolare (il suo corpo si rilassa e potrebbe anche addormentarsi).

A volte, questo meccanismo di emissione del flusso di latte tenderà ad inciampare su se stesso, provocando così un ritardo nella fuoriuscita del latte, o perfino ad inibirne l’uscita, e addirittura talvolta, all’opposto, capiterà di vederne zampillare fuori troppo e a forte velocità.

Ovviamente non è semplice per una mamma riuscire a capire quanto sia corretta la quantità di latte che fuoriesce dal seno durante la poppata (ora ne parlerò, ma in caso tu abbia forti dubbi ti consiglio Parti bene, il mio pacchetto di consulenze sull’allattamento). Anche perché a volte, i segnali che ci rimanda il nostro bambino possono essere ambigui, e poco chiari, oppure semplicemente non ne conosciamo il reale motivo e tendiamo ad attribuirne la colpa ad altro. È troppo ingordo, o è allergico al mio latte, o magari è colpa della candida al seno (come capire se hai la candida al seno?), sono solo una piccola parte delle incomprensioni che un riflesso di emissione troppo forte può provocare in una mamma che allatta.

Inizialmente il neonato non è in grado di gestire il flusso del latte, e apparirà così infastidito mostrando i primi segnali che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. Con il tempo, avrà modo di coordinare respirazione e deglutizione, anche nei momenti in cui il flusso è più veloce, e contemporaneamente la calibrazione del seno porterà a una calata normale.

Come capire se è un riflesso di emissione forte?

Come possiamo capire che una emissione di latte sia troppo forte? Possono essere tanti i segnali da tenere a mente, e in particolare i più comuni ci riportano a:

  • – difficoltà del lattante di deglutire, con evidente fuoriuscita dalla bocca del latte in eccesso;
  • – il neonato tossisce e piange, a volte staccandosi nervosamente dal seno, per non voler tornare più;
  • – tira, morde il capezzolo provocando un forte dolore alla mamma;
  • – pannolino troppo bagnato di urina, o feci liquide di colore verde e schiumose;
  • – voracità e ingordigia.
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Le conseguenze di una emissione troppo forte di latte possono dare seguito alle fastidiose colichette, a causa di una suzione che tende a inglobare aria, o al deglutire troppo frequentemente. Anche una crescita poco costante, o nulla, causata da una poppata superficiale può essere un campanello d’allarme.

Cosa fare se il riflesso di emissione è forte?

Una volta che hai avuto modo di capire che hai un riflesso di emissione forte, che porta dunque a una poppata poco gestibile per il tuo neonato, potrai iniziare a seguire alcuni utili accorgimenti:

  1. parti dalla posizione: dovrà essere sdraiata o semi sdraiata, mettendo così alla prova la forza di gravità del latte;
  2. alleggerisci il seno prima della poppata, spremendolo manualmente;
  3. stacca il neonato quando hai la sensazione che il latte sia troppo veloce;
  4. prova a fargli fare un ruttino in pozione verticale, per poi riattaccarlo, in modo tale da proseguire con una calata di latte più regolare e rilassante;
  5. allatta a richiesta (che è sempre cosa buona e giusta eh) e frequentemente, in modo tale che il latte immagazzinato venendo a ridursi, porterà ad un flusso più gestibile.

Come vedi è assolutamente possibile vivere più serenamente la poppata, e gestirla nei migliore dei modi per mamma e cuccioli.

Cosa fare quando il flusso è lento?

Abbiamo visto che l’emissione di flusso può avere un intoppo che provoca un flusso di emissione debole, nonostante ci sia una quantità di latte adatta per il neonato.

Le cause possono essere molteplici, eccone alcune frequenti:

  • attaccamento scorretto (accade spesso ma non è l’unico motivo);
  • stress;
  • dolore fisico;
  • stanchezza della mamma.

In questa particolare situazione non bisogna assolutamente farsi scoraggiare, e mantenendo la calma, è utile cercare di rilassarsi, e trovare una posizione comoda. Ti consiglio anche di scegliere un luogo silenzioso per allattare, e potrai iniziare ad avere le prime sensazioni
positive.
È altrettanto utile massaggiare il seno con i polpastrelli a piccoli cerchi, che partono dalla parte superiore della mammella fino ai capezzoli, sempre mantenendo il contatto visivo con il proprio bimbo. Bere una bevanda calda o provare un impacco d’acqua calda – tiepida.

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Babywearing e riflesso di emissione

Forse ti sorprenderà sapere che praticare il babywearing potrebbe esserti di grande aiuto (ecco perché), sia in un eccesso di latte che in un momento di flusso lento. Infatti, portarlo in fascia in un contatto pelle a pelle, sarà un alleato anche per ridurre i rigurgiti oltre che per la sinergia tra mamma e figlio. Attivando l’ormone dell’amore, l’ossitocina.

Allattare è una esperienza meravigliosa e tutte le mamme meritano l’allattamento che desiderano, a prescindere dai giudizi e dalle opinioni altrui. L’allattamento non è solo riempire la pancia al bambino, ma è prima di tutto relazione di amore infinita che potrà solo che fare bene sia alla mamma che al bambino. Se provi difficoltà o sei in un momento dove i dubbi sono troppi, rivolgere le tue domande a una consulente dell’allattamento potrebbe darti le risposte di cui senti il bisogno.

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