Prima di avere Lydia sono sempre stata convinta che i bambini dovessero essere educati severamente e che bisognasse farsi rispettare. Beh non potevo andare più lontana da quello che sarebbe stato il nostro percorso. L’educazione dolce
Quello di cui mi sono resa conto nel mio cammino come mamma è che spesso facciamo confusione tra educazione e imposizione, confondiamo bambini che obbediscono come soldatini ai genitori con bambini educati.
Cosa significa educazione dolce?
L’educazione dolce è un approccio educativo che promuove l’empatia, il rispetto e la gentilezza nel rapporto tra genitori, educatori e bambini (genitorialità positiva). Questa filosofia si basa sull’idea che i bambini prosperano in un ambiente di amore e comprensione, piuttosto che di punizione e disciplina rigida.
Il concetto di educazione dolce abbraccia varie tecniche e metodologie, tutte orientate a creare un legame emotivo forte e positivo con il bambino. Tra queste tecniche, spiccano l’ascolto attivo, la comunicazione non violenta, e il rispetto dei ritmi e delle emozioni dei piccoli. L’educazione dolce non solo mira a favorire lo sviluppo cognitivo e emotivo dei bambini, ma anche a costruire una relazione di fiducia e rispetto reciproco che durerà nel tempo.
In un mondo sempre più frenetico e orientato ai risultati, l’educazione dolce offre una visione alternativa, incentrata sul benessere e sull’equilibrio emotivo di tutta la famiglia. Questo approccio riconosce l’importanza di comprendere i bisogni individuali di ogni bambino e di rispondere a questi con pazienza e amore, creando così le basi per una crescita serena e armoniosa.
L’educazione va al di là del fare esattamente quello che gli chiediamo e soprattutto di farlo in quel preciso istante in cui lo richiediamo
Dobbiamo ricordarci che i bambini sono puro istinto e molto poco ragionamento al contrario nostro e come tali si fanno guidare dai loro desideri interiori, da ciò si deduce che è davvero molto difficile “farsi ascoltare” dai nostri figli, ma non è impossibile.
Io ho adottato la tecnica di dire NO solo se le mie figlie fanno qualcosa o vogliono fare qualcosa che mette in pericolo loro o qualcun altro. Per esempio se Lydia volesse giocare con la ciotola del cane ovviamente le direi di no, perché so che potrebbe adirare le ire dei cani che come tali hanno regole di comportamento diverse e interpreterebbero male il suo gesto.
Per tutto ciò che non è pericoloso, ma che è preferibile che non facciano, chiedo loro gentilmente di non farlo e spiego il perché, glielo spiego più volte e con diverse parole, il tono è deciso ma comunque gentile. A volte segue la mia richiesta mentre la maggior parte delle volte fanno comunque quello che vogliono.
Non pensiate che qui viviamo nella giungla in stile Mowgli, le regole ci sono e sono ferme, ma sono poche ed essenziali
Un esempio una regola è che si colora sui fogli e non sulle cose, tuttalpiù ci si può colorare addosso. Ho visto genitori alterarsi nel momento in cui il bimbo si è scritto sulle mani o sulle gambe, ma se ci pensiamo bene al bambino non fa male farlo, anzi gli permette di conoscere e percepire meglio il suo corpo. Certo non è piacevole poi per noi cercare di pulire tutto, anche perché i pennarelli ci mettono un bel po’ a venire via dalla pelle. Ma da qualche parte bisogna pur mollare e andare in contro al loro bisogno di esplorare, sperimentare e conoscere.
10 Consigli per iniziare ad approcciare all’educazione dolce
L’educazione dolce può trasformare profondamente il rapporto con i bambini, promuovendo un ambiente di amore, rispetto e comprensione. Ecco alcuni consigli pratici per iniziare ad adottare questo approccio nella vostra vita quotidiana:
1. Informarsi e studiare
Prima di tutto, è fondamentale informarsi su cosa sia l’educazione dolce. Leggere libri, articoli e risorse online di esperti del settore può fornire una solida base teorica. Alcuni libri consigliati includono “Il metodo Montessori” di Maria Montessori e “Il bambino felice” di Sarah Ockwell-Smith.
2. Praticare l’ascolto attivo
L’ascolto attivo è una delle pietre miliari dell’educazione dolce. Questo significa ascoltare i bambini con attenzione, senza interrompere, e mostrare comprensione per i loro sentimenti e preoccupazioni. Riconoscere e verbalizzare le loro emozioni (“Capisco che sei arrabbiato perché…”) li fa sentire compresi e rispettati.
3. Evitare punizioni e ricompense
Invece di usare punizioni o ricompense per controllare il comportamento dei bambini, l’educazione dolce si concentra sulla comprensione delle cause dei comportamenti e sulla loro gestione attraverso il dialogo e la guida. Ad esempio, se un bambino si comporta male, cercate di capire cosa lo ha spinto a farlo e aiutatelo a trovare modi più appropriati per esprimere i suoi sentimenti.
4. Stabilire routine e limiti chiari
Stabilire routine prevedibili e limiti chiari aiuta i bambini a sentirsi sicuri. Tuttavia, è importante essere flessibili e adattarsi alle esigenze del bambino. Le regole dovrebbero essere spiegate chiaramente e applicate con coerenza, ma sempre con gentilezza e comprensione.
5. Essere modelli positivi
I bambini imparano osservando gli adulti. Essere un modello di comportamento positivo, mostrando rispetto, pazienza e gentilezza nelle interazioni quotidiane, insegna ai bambini come trattare gli altri. Ricordate che i vostri comportamenti, parole e atteggiamenti saranno emulati dai vostri figli.
6. Utilizzare il tempo di qualità
Trascorrere del tempo di qualità con i bambini è essenziale per costruire un legame forte. Questo può includere attività come leggere insieme, giocare, fare passeggiate o semplicemente parlare. Il tempo di qualità rafforza il legame emotivo e offre opportunità di insegnamento e apprendimento reciproco.
7. Promuovere l’autonomia
Incoraggiare l’autonomia e l’indipendenza dei bambini è un altro aspetto cruciale dell’educazione dolce. Permettete loro di fare scelte appropriate alla loro età e di assumersi piccole responsabilità. Questo li aiuta a sviluppare autostima e competenze sociali.
8. Mantenere la calma nelle situazioni di conflitto
Le situazioni di conflitto sono inevitabili, ma gestirle con calma e rispetto fa la differenza. Evitate di alzare la voce o di reagire impulsivamente. Invece, cercate di risolvere i conflitti attraverso il dialogo e la negoziazione, mostrando sempre empatia verso i sentimenti del bambino.
9. Favorire l’espressione emotiva
Incoraggiate i bambini a esprimere le loro emozioni in modo sano. Aiutateli a riconoscere e nominare le loro emozioni, offrendo loro strumenti per gestirle. Ad esempio, insegnate loro tecniche di respirazione profonda o attività creative come il disegno per canalizzare le emozioni.
10. Supportare la socializzazione positiva
L’educazione dolce promuove la socializzazione positiva. Incoraggiate i bambini a interagire con i loro coetanei in modo rispettoso e cooperativo. Organizzate giochi di gruppo e attività che promuovano il lavoro di squadra e la risoluzione dei conflitti in modo pacifico.
Mettiamoci nei panni dei bambini
Se potessimo giocare solo con determinati giochi e in un determinato modo non sarebbe tutto noiosissimo? non perderemmo la voglia di giocare dopo un po’? Non sarebbe tutto più bello e stimolante se potessimo provare a mettere in pratica le idee che ci vengono?
Le regole sono importanti, tanto quanto lo sono i NO, ma se diciamo no su tutto perdiamo il valore della richiesta e ogni volta che lo diremo per il bambino non sarà più un segnale di stop ma una parola come le altre che i genitori ripetono in continuazione. Prima di dire NO ai bambini pensiamo noi come ci sentiremmo al posto loro.
Lo sbaglio che facciamo spesso come adulti e come genitori è quello di considerare i nostri figli come una nostra proprietà e che come tale deve essere e fare esattamente quello che pensiamo noi, senza considerare che comunque loro sono delle unità a sé stanti, hanno desideri, gusti e ragionamenti propri che a volte, anzi spesso, sono molto diversi da noi.
Accettiamo i nostri figli per quello che sono, il nostro compito è quello di guidarli non di ordinare loro cosa fare. Non pensiamo che se non ci ascoltano ora che sono piccoli allora non lo faranno mai, anzi se proprio adesso instauriamo un rapporto di fiducia tale per cui i NO vengono detti raramente e il bambino ha la sua libertà allora crescendo saprà che se la mamma o il papà negano qualcosa è perché è davvero la cosa migliore e si fideranno di noi senza porsi troppe domande.