La Genitorialità positiva, un processo che si apprende

genitorialità-positiva

Articolo a cura della Dott.ssa Francesca Maria Parisi – Parent Coach e PedagogistaConsulente del sonno

Fare il genitore è l’attività più gratificante e difficile che si possa intraprendere. La genitorialità è un viaggio che ti porta a navigare in acque tranquille e ti catapulta, un attimo dopo, sul trenino delle montagne russe. Mai sentito parlare di genitorialità positiva? Oggi affrontiamo questo argomento in modo semplice ma completo, continua a leggere per capire di cosa si tratta e come ti può essere di aiuto nel rapporto con i tuoi bambini.

Essere un genitore efficace significa, ad esempio, mantenere la calma durante le esplosioni emotive di tuo figlio, cercando di capirle e riconoscerle all’interno del suo contesto di vita e delle sue esperienze. Significa anche apprendere strategie che migliorano la comunicazione, riducendo comportamenti disfunzionali e il verificarsi di dinamiche relazionali difficili e stressanti per tutti.

La genitorialità consapevole, quindi, nasce nel momento in cui ci interroghiamo e guardiamo con occhio consapevole e attento a chi eravamo ieri, a chi siamo oggi, a chi vogliamo essere, e quale tipo di relazione vogliamo instaurare all’interno della nostra famiglia con i nostri bambini. Il viaggio di noi genitori diventa così un’opportunità di crescita e di cambiamento. 

Ricordiamoci che ognuno di noi è stato figlio a sua volta e che porta dentro di sè, nel proprio zainetto di vita, il suo bambino del passato. Accade quindi che ci troviamo a fare i conti con i retaggi dell’educazione che abbiamo ricevuto, con i valori che i nostri genitori hanno cercato di trasmetterci. 

Ma essere un genitore consapevole significa anche saper riconoscere i propri pregi e punti di forza genitoriali. Non solo, significa anche riconoscere i propri errori, saper chiedere scusa e ripartire oggi con più esperienza di ieri, consapevole che capiterà sempre meno. Tuo figlio apprende dai tuoi comportamenti. La famiglia è il luogo principale in cui vive esperienze significative e formative.

Da dove possiamo iniziare per migliorare il nostro modo di essere genitori?

Innanzitutto chiediti che tipo di genitore desideri essere e quale stile educativo vorresti adottare con i tuoi figli.  Senti di voler diventare più autorevole e meno autoritaria? Oppure di voler lasciare più autonomie ed essere più sereno nel far vivere esperienze a tuo figlio? Puoi anche chiederti quali competenze possiedi? quali sono i tuoi punti di forza e in quali situazioni invece ci sentiamo più in difficoltà, meno a nostro agio. Puoi provare a fare questo esercizio su un foglio, disegna due colonne dove puoi indicare punti di forza e difficoltà. Scrivi in alto qual è il tuo desiderio più grande come genitore ed osserva se riesci ad individuare delle piccole strategie da poter iniziare a mettere in campo. 

Intelligenza emotiva

È molto importante sviluppare una buona intelligenza emotiva: ovvero evitare di essere sopraffatti da un’emozione e guidati dagli impulsi. 

Quando ci sentiamo stanchi, sotto pressione il nostro corpo e il nostro cervello reagiscono di conseguenza: quindi cosa succede?i muscoli si irrigidiscono, il battito cardiaco aumenta e il cervello entra in stato di panico. Il nostro “cervello emotivo” prende il sopravvento, non riusciamo più a pensare in modo lucido e reagiamo in modo emotivo.

Ad esempio: sei stanca, hai lavorato tutto il giorno, torni a casa, dai una rassettata veloce, e devi preparare la cena. Anche tuo figlio è stanco dopo una giornata  scuola. Inizia ad avere fame ed è irritabile: piange, si lamenta e non collabora. Accade che il tuo bambino ti chieda un succo e dopo 5 nanosecondi il succo allaga il pavimento della cucina appena pulito. Senti dentro di te il fuoco della rabbia che inizia ad ardere. Stai per sbottare. potresti  dire cose che in realtà non vuoi  dire o potresti  fare cose di cui , ad esempio potresti urlare a tua volta, rimproverarlo per essere sbadato, “capriccioso”, alimentando così il suo senso di frustrazione, già elevato. Il risultato quale sarà? L’infelicità e l’insoddisfazione di entrambi.

Attingendo invece alla tua intelligenza emotiva,( darai in escandescenza comunque, ad un livello pro magari solo tra te e te.)  ti ricorderai che tu sei l’adulto e lui un bambino. Ti verrà in mente che anche lui o lei è stanco dalla giornata e che ha fame, momento della giornata difficile, che lo rende irritabile.

Allora farai 100 respiri profondi. Gli chiederai scusa per aver alzato la voce e gli dirai che sai che non l’ha fatto apposta. Potresti chiedergli “Ti va se asciughiamo insieme il pavimento così facciamo prima e poi giochiamo insieme?”

Immagina di osservare la situazione che state vivendo attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica

Con questo obiettivo potrete “zoomare in avanti” o “zoomare indietro”. Se fai zoom in avanti riesci a vedere soltanto i problemi di breve termine, provi lo stress e reagisci solamente a quello che sta accadendo in quel particolare momento. 

genitori-positivi

Se invece fai zoom indietro riuscirai ad avere una visione più ampia di tutto quello che sta succedendo: in questo modo potrai così vedere i fattori che hanno contribuito a creare quella particolare situazione, quale potrebbe essere la tua reazione, e persino quale effetto essa potrà avere su eventi futuri. 

Avendo una visione più ampia del contesto puoi comprendere meglio i motivi del comportamento di vostro figlio e anche quale insegnamento apprenderà a seconda della vostra reazione.

A seconda del modo in cui un genitore reagisce all’emotività di un figlio, quest’ultimo imparerà il suo modo per gestire le emozioni: se comunicarle o nasconderle, se affrontarle o evitarle.

I bambini imparano ad affrontare, accettare, comunicare le emozioni in base alla possibilità di un genitore di essere insieme a loro di fronte a tutti i diversi vissuti emotivi che possono sperimentare.

Spesso, l’obiettivo principale di noi genitori è quello di crescere bambini felici e sereni, ma questo non è sempre scontato.

Genitorialità positiva: cosa significa nello specifico?

genitorialità positiva è essere genitori positivi, ma cosa significa? Essere genitori positivi vuol dire mettere in atto degli atteggiamenti che permettono al bambino di sentirsi, amato e al sicuro, ma anche rispettato nella sua unicità. Questi aspetti sono indispensabili per fare in modo che il bambino diventi un adulto che ha fiducia nelle sue capacità, in grado di muoversi autonomamente e di stringere relazioni positive.

Una solida relazione genitore-figlio è un compromesso tra differenti tipi di qualità: essere flessibili ma fermi, essere rassicuranti senza essere iperprotettivi, essere restrittivi ma anche in grado di lasciare liberi.

I periodi dell’infanzia e dell’adolescenza sono tra i momenti più delicati nella vita della persona. In questi momenti, soprattutto nell’infanzia, i bambini cominciano ad apprendere di essere degli individui che meritano rispetto, fiducia. Con caratteristiche uniche e inimitabili che vanno rispettate e sostenute.

Un genitore positivo riesce a educare il proprio figlio senza intimidirlo punirlo: le punizioni, soprattutto quelle corporali, provocano nei bambini un senso di mortificazione che non li aiuta a crescere o ad essere più responsabili, perché li porta a regolare il loro comportamento solo in base alle reazioni dei genitori, senza una reale comprensione di cosa sia giusto o sbagliato. 

Le regole sono sempre fondamentali 

Non fraintendiamoci, le regole sono fondamentali: necessarie per avere dei punti fermi che servano a orientarsi, a dare sicurezza e contenimento. Queste servono loro anche a facilitare il processo di adattamento alla vita nella società. Una vita senza regole è come camminare in un sentiero totalmente al buio. Le regole sono quelle piccole lucine che nel cammino indicano la strada. 

Inoltre, è importante permettere al bambino di sbagliare, in modo che possa imparare dai propri errori. Provate a non sostituirvi a vostro figlio, di imparare in autonomia, rispettando i suoi tempi e validando i suoi successi. Permettetegli di fare da soli. 

Non si nasce genitori, ma si diventa. Nessuno possiede tutte queste caratteristiche positive in ogni fase della sua vita. Nel processo di crescita personale di ogni genitore non si dovrebbe aver timore di riconoscere i propri punti deboli ed errori, perché in definitiva non è mai tardi per acquisire delle nuove competenze da usare nella relazione con i figli. La genitorialità positiva è un processo che si può apprendere.

Hai trovato utile questo contenuto? Seguimi anche su Instagram: francescaparisi_pedagogista

Torna in alto