Abbiamo già visto insieme che l’autosvezzamento non è un passaggio dal liquido al solido con tabelle da seguire e rigidi schemi, ma è piuttosto una continua scoperta quotidiana. Una sorta di viaggio dei nostri bambini, un viaggio che coinvolge tutti i sensi. Si gioca a scoprire nuovi sapori, a manipolare nuove consistenze e ad annusare nuovi odori. A tavola e con il cibo da “grandi”, magari rubacchiandolo proprio dal piatto del genitore o fratello più vicino. Ma un dubbio assale spesso i neogenitori proprio sulle portate: cosa si può mangiare? Posto che con l’autosvezzamento è il bambino che sceglie, di certo ci sono dei modi migliori di somministrare alcuni alimenti, per vivere con più serenità questo importante momento. Quali sono ad esempio i “migliori” formati di pasta per autosvezzamento?
Formati di pasta per autosvezzamento: tutto quello che devi sapere
Il momento di sedersi a tavola tutti insieme è finalmente arrivato, e se da un lato sei entusiasta che il tuo piccolo abbia raggiunto un traguardo nella crescita, dall’altra ti senti ansiosa per un momento nuovo da affrontare. È normale. E come consiglio spesso: respira! Ci riuscirai. Il compito di noi genitori è quello di accompagnare i nostri bimbi nella scoperta, anche dell’alimentazione solida e complementare, ma sempre tenendo conto che alcuni alimenti, per forma e dimensione, possono essere difficoltosi nella manipolazione oltre che pericolosi da gestire una volta in bocca.
Partiamo dall’alimento più utilizzato da noi italiani in cucina, ovvero la pasta. È risaputo che la pasta abbia un ruolo importante nella nostra dieta mediterranea, che ci aiuta ad assumere carboidrati (senza esagerare, grandi e piccini) quotidianamente. Gli scaffali dei supermercati sono talmente ben forniti che a volte è difficile sapere quale scegliere per accompagnare i nostri bambini in questa scoperta.
Il timore più grande di qualsiasi genitore è il rischio che qualcosa vada di traverso e provochi ostruzione delle vie aeree, questa paura talvolta prevale talmente tanto che può indurre a fare passi indietro nell’autosvezzamento, prediligendo solo alimenti che facciano sentire più sicuri noi genitori. Di fatto, in questo modo, interveniamo a gamba tesa nell’autonomia e nell’esplicazione di un bisogno dei nostri bambini, che va oltre quello di nutrirsi.
La manipolazione sviluppa i sensi oltre che aiutare i bambini ad acquisire consapevolezza dell’atto stesso di mangiare. Un bisogno automatico ed innato, prende forma sotto le loro manine, e li aiuta a comprendere cosa stanno facendo.
I formati di pasta per autosvezzamento più consigliati
Sicuramente alcuni formati possono sembrare più facile da gestire da proporre ma è bene sapere che, in realtà, tutte le tipologie vanno bene. A patto che queste siano proposte in modo sicuro.
I formati di pasta per autosvezzamento ideali già dalle prime scoperte possono essere:
- i fusilli (proposti interi, sono il migliore formato per iniziare perché facili da afferrare, la cottura è uniforme e la pasta si spezza bene in bocca)
- gli spaghetti (anche questi possono essere proposti interi, in modo tale che i bambini riescano a gestirli da soli)
Altri formati di pasta
In quanto autosvezzamento, il bambino può mangiare tutto, inclusi altri formati di pasta. occorre però un occhio di riguardo, lato sicurezza, verso quei formati di pasta con il buco come i rigatoni, le mezze maniche o le penne, che, oltre ad essere impossibili da prendere con le mani, rischiano di essere risucchiati dai nostri bambini. È facile che il bambino magari non riesca a gestire bene questo tipo di pasta e quindi la “risucchi” a causa del foro. In realtà, proprio grazie a questo, in caso di mancata gestione del boccone, le vie respiratorie non potranno subire un’ostruzione completa, ma solo parziale garantendo comunque l’apporto di ossigeno.
Ma prevenire è sempre meglio che curare, quindi potresti utilizzare questi formati tagliandoli a metà in senso lungo e non a rondelle così da facilitare i bambini nell’assaggio e nella gestione del boccone.
Anche le farfalle sono un’alternativa purché somministrate tagliandole a metà nel senso orizzontale.
No ai mini formati, che in questo caso non servono a nulla, e sono molto più difficili da gestire in autonomia.
Cottura e cucina
Quando parliamo di formati di pasta per l’autosvezzamento dobbiamo soffermarci anche sulla cottura e i condimenti. In particolare occorre fare attenzione alla cottura: prediligerla al dente (ma non troppo). Potrebbe sembrare una barzelletta considerando che i nostri bambini, per la maggior parte, non hanno ancora i dentini, ma è tutta questione di consistenza.
Pensa che la pasta “scotta” è meno semplice da maneggiare, oltre al fatto che potrebbe anche appiccicarsi al palato, e non è per nulla piacevole come sensazione.
Anche i condimenti sono importanti, e soprattutto all’inizio, non abbondare con salse, ma far abituare gradualmente i bambini anche ai sapori più forti. Occhio soprattutto al sale, se cucini per tutti allora usane poco, un’accortezza che farà bene a grandi e piccini.
Buon appetito
Insomma, l’autosvezzamento è anche un modo per noi genitori di imparare a sperimentare nuove forme e ad usare la creatività con un pizzico di sana fantasia. Ovviamente tutti insieme. Se stai allattando sappi che allattamento e svezzamento non sono nemici, anzi, l’alimentazione “complementare” è quanto di più naturale ci possa essere (ne parliamo in questo post blog).
Naturalmente ogni percorso è un mondo a se, ed evitare le forzature è sempre una gran cosa. Se non ci si sente pronti meglio farsi supportare (prova a guardare il mio corso svezzamento a prova di bambino) e comunque darsi tempo per vivere con serenità ogni passaggio.
Ricorda sempre che i nostri piccolini sono delle vere spugne e capiscono sempre il nostro stato d’animo! Ti consiglio come sempre di seguire un corso di disostruzione pediatra: ce ne sono tantissimi gratuiti!