Coccole danzanti ed energia, ecco cos’è il kangatraining. Quando entri nel mondo del babywearing, inizi a scoprire tantissimi modi per viverlo, ma tutti hanno in comune la consapevolezza dei benefici che porta il contatto pelle a pelle. Cosa succede quando, in un certo senso, “ti riappropri del tuo corpo” dopo nove mesi di gravidanza, e dopo la fatica fisica del parto? Avviene un cambio improvviso di prospettiva: un rinnovato bisogno di ritrovare te stessa. Così, avere il tuo bambino sempre addosso, lì, vicino al tuo cuore, assume un aspetto differente, e non è più vissuto come un limite. Quello stesso “viversi” diventa un’opportunità incredibile.
Ovviamente, ognuna di noi vive questa fase con i suoi tempi e le sue necessità ( che non sono uguali per tutte), ma spesso si passa proprio di qua: dalla scelta di fare un’attività per te stessa, senza rinunciare al contatto e ai bisogni primari del tuo piccino. Si, perché la cosa bella è che una cosa non esclude l’altra.
Cos’è il kangatraining per la mamma?
Te lo dico subito: hai voglia di ritrovare te stessa? È normale, è bello, ed è anche naturale. Come dico sempre durante le sessioni di formazione di confronto in Accademia Mamma: siamo tutte splendidamente uniche e ugualmente speciali.
Come avrai capito, non sono per la classificazione di tempi, etichette, e tabelle (la penso così anche a proposito dell’allattamento. Te lo spiego nel corso Allatta che ti passa). Sono da sempre orientata all’ascolto (sarà che per deformazione professionale ho sviluppato grande empatia) ed ecco perché ti consiglio, innanzitutto, di ascoltare sempre te stessa, il tuo corpo e la tua mente.
Se sei qui perché vuoi capire cos’è il kangatraining, sappi che la mia prima risposta ti sorprenderà: è tempo per te. Anche se non sei sola, se hai il tuo piccino sul cuore, è un tuo tempo, un tuo bisogno (che si traduce in vantaggi per entrambi).
Quindi abbandona i sensi di colpa e la paure, perché praticare questo sport ti farà stare bene, e soprattutto, il tuo piccino sarà sempre al sicuro. Così potrai davvero goderti il momento, il famoso qui e ora, che troppo spesso trascuri.
In cosa consiste l’attività del kangatraining?
Di fatto, il kangatraining è uno sport riconosciuto in Italia dal CONI (tra le attività di fitness), si tratta di una ginnastica dolce danzata, che avviene quindi a ritmo di musica (più o meno veloce a seconda del livello dei partecipanti), da svolgere con il proprio bebè in fascia, o nel marsupio ergonomico.
Una lezione di kangatraining non è mai identica a se stessa, dipende tanto dalle istruttrici e anche dalle iscritte, ma quello che troverai è:
- attività aerobiche;
- esercizi di tonificazione (anaerobica);
- esercizi mirati al sistema cardio-circolatorio;
- passaggi focalizzati sulla zona pelvica (recupero e rafforzamento del pavimento pelvico).
Come in tutte le attività, c’è sempre una fase iniziale di riscaldamento, ed un defaticamento alla fine della lezione. Non mancano neanche consigli pratici di babywearing, con confronto specifico sulla legatura ideale per ballare. Che poi, come sempre nel babywearing, non c’è una legatura perfetta, c’è quella perfetta per te e il tuo bebè, nel momento in cui deciderai di praticare questa attività.
Quali sono i vantaggi del kangatraining?
Alcune persone credono si tratti di una banale moda, invece ignorano che la pratica del kangatraining è una vera e propria attività sportiva, appartenente alla categoria del fitness. Quindi, intesa come tale, ha una serie di vantaggi, sia fisici che emotivi.
1 Movimento dolce
Tutti i movimenti, anche quando i ritmi ti sembrano più intensi, sono strettamente e accuratamente pensati (con consulti di specialisti), per rispondere alle necessità di chi ha partorito comunque da poco; o ha un bambino di pochi mesi in fascia o marsupio mentre esercita il movimento.
2 Attività fisica
Nonostante l’attenzione per i movimenti, resta un’attività fisica vera e propria, interessante anche per riprendere a fare gradualmente dello sport. Ovviamente, non è come allenarsi per la maratona di New York, ma è un buon modo per iniziare un discorso fisico magari interrotto in gravidanza. I muscoli riprendono forza, e contestualmente, si lavora anche sulla respirazione, sulla tonificazione e sull’allenamento cardio-circolatorio. Ti pare poco?
3 Sfogo emotivo
Il valore aggiunto dell’attività sportiva è che è sempre una valvola di sfogo: le energie negative si dissolvono, le goccioline di sudore portano via le tossine. Ci sentiamo più leggere, forti, pronte ad affrontare una routine che i primi mesi (conosci il quarto trimestre mancante di gravidanza?) può rivelarsi particolarmente difficile.
Il bello del kangatraining è che, a differenza di altre attività, ci consente di praticare sport senza dover badare al piccino, che in quel momento è al sicuro vicino al nostro cuore.
4 Organizzazione
Il kangatraining ti consente appunto, di non dover pensare a “chi terrà il bambino mentre faccio sport?”, perché sarai proprio tu a tenerlo con te durante l’attività fisica. Così, anche a livello organizzativo, risulta molto semplice: tutto quello che ti occorre è con te.
5 Socializzare
Anche se ultimamente ci si è spostati online (a causa della pandemia), il kangatraining è un modo per entrare in contatto con altre mamme che stanno probabilmente vivendo la tua stessa situazione. La possibilità di socializzare (anche attraverso lo schermo), di confrontarsi sul babywearing, e in generale sulle tematiche della maternità, sono un altro grande vantaggio.
6 Relax bambini
Anche per i piccini c’è una bella dose di vantaggi: i movimenti della mamma e il dondolio costante, aiutano spesso anche i più nervosi a rilassarsi. Certe volte si pensa il contrario, cioè che i piccoli possano innervosirsi, quando invece è esattamente l’opposto. Il relax è assicurato per entrambi.
7 Sviluppo psico-motorio
I piccini vengono stimolati sia dai movimenti, sia dalla musica. Il ritmo, i suoni, tutto concorre a supportare e stimolare lo sviluppo psico-motorio.
Quando praticare
Nonostante si tratti di ginnastica dolce, e come detto “studiata” nei dettagli per non creare pressioni o danni a mamme e piccini, il consiglio è sempre quello di fare una valutazione preliminare con i propri medici di riferimento. Il range temporale da rispettare è comunque di almeno 4-6 settimane dal parto spontaneo, e intorno alle 12 settimane in caso di parto cesareo.
Evitare il fai da te in questi casi è sempre una buona idea: quindi chiedi consiglio al tuo ginecologo. Ascolta anche te stessa e i tuoi ritmi, perché come detto non siamo “standardizzati”, quindi se ti rendi conto che qualcosa non funziona, ti crea dolore o ti mette a disagio, fermati e cerca di approfondire con le figura di riferimento.
C’è anche un kangatraining da praticare in gravidanza, che ovviamente, è di tipo differente, per intensità e movimenti (posso fare movimento in gravidanza).
La sicurezza
Il quando praticare questo sport, si ricollega anche al discorso sulla sicurezza. È richiesta una duplice attenzione:
- verso la mamma;
- per il bambino.
Non si può dunque lesinare in sicurezza, e stai certa che se già legando commetterai qualche imprecisione, l’istruttrice sarà pronta ad intervenire per modificare posture o legature. Il confronto costante e la formazione delle professioniste è tutto, quindi facci caso quando sceglierai il tuo corso di kangatraining. Che sia online o dal vivo, assicurati di “essere in buone mani”.
Attenzione anche al fatto che, nonostante i benefici elencati, non è un’attività che si possa annoverare tra la “riabilitazione”, in quel caso ti occorrono professionisti differenti, a seconda della problematica.
Kangatraining per tutti
Il kangatraining è per tutti, tanti papà hanno già iniziato a praticarlo. In questo articolo mi sono rivolta alle donne, perché troppo spesso rinunciano a se stesse dopo il parto, ma la maternità dovrebbe aprirci mondi nuovi e bellissime occasioni di crescita e rinascita.
Anche una semplice attività fisica può rivelarsi “magica”, l’importante è che fascia scattare le molle giuste. Ricorda sempre di divertirti e di staccare la spina, perché i risvolti emotivi sono altrettanto importanti!
Tu conoscevi già il kangatraining? Hai capito cos’è?