Chi dice compiti a casa… dice stress?

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La mia professione mi porta a contatto con tante famiglie, e ultimamente ho notato grande stress e tensione, nell’affrontare il fatidico momento dei compiti a casa. Se pensi che questi sentimenti siano solo dei bambini, allora ti sbagli di grosso, perché gran parte delle fatiche e delle conseguenti lamentele (concedimi il termine), sono in realtà dei genitori.

Tante mamme, e lo vedi anche su Instagram, sono ulteriormente messe alla prova da continue DAD e quarantene, che ormai non fanno che acuire il malessere su questa tematica. Io credo che, come sempre, toccherebbe guardare il quadro da lontano, ma ammetto io stessa, che da mamma sia davvero complicato trovare sempre le “giuste misure”. Così ho pensato di affrontare con te l’argomento e lasciarti qualche spunto di riflessione.

Aiuto! Mio figlio non vuole fare i compiti a casa

La DAD è tendenzialmente un modo di fare scuola non facile per i bambini (parliamo dei piccoli, ai primi anni della scuola primaria), che spesso faticano non poco a trovare la giusta concentrazione davanti allo schermo a causa di:

  • rumori,
  • la connessione lenta o ballerina;
  • le interruzioni;
  • l’ambiente domestico;
  • magari i fratellini in giro.

Insomma, davvero chi più ne ha più ne metta. Se poi ci aggiungi che, dopo due ore, ai piccoli tocca pure fare i compiti a casa, direi che qualche sana lamentela potremmo pure concederla a questi piccini… o no?!

Senza entrare nel merito della DAD, e nemmeno nella questione se sia giusto o meno dare i compiti a casa (bisognerebbe ascoltare il parere di educatori esperti, psicologi dell’apprendimento, ecc.), la verità è che anche prima del Covid molti bambini non amavano fare i compiti a casa. Perché? Le ragioni possono essere molteplici, prima tra tutte quella di associare lo studio all’esperienza scolastica non alla vita domestica.

Ovviamente, non tutti i nostri figli hanno (per fortuna) la stessa insofferenza, anzi, alcuni si applicano con impegno anche a casa, con o senza l’aiuto dei genitori. Ma ci tengo a dirti che, se tuo figlio non è tra questi, non disperare, probabilmente deve ancora capirne appieno l’importanza, o entrare in una nuova routine.

Aiuto! La mia mamma urla per i compiti a casa

E se ribaltassimo la situazione? Hai mai pensato che forse questo tuo stressarti, e magari anche urlare, potrebbe invece incentivare il tuo piccolo a rifiutare i compiti a casa? Noi siam cresciuti al suono di “prima il dovere e poi il piacere”, ed è vero che in questa società sempre più capitalista, a volte dimentichiamo da dove veniamo. Ed è un peccato.

Ad ogni modo, quello che dovresti fare, è smetterla di sentirti sbagliata e di addossarti colpe che non hai: in fondo è una fase della crescita, e nel tempo può migliorare. Anche per questi momenti così complicati della maternità, ti consiglio un rifugio, un luogo di confronto e conforto, in cui si affrontano anche queste tematiche e ci si spalleggia l’una con l’altra, con la competenza e il supporto di tante professioniste (corri a scoprire Accademia Mamma).

Come sopravvivere ai compiti a casa?

Sopravvivere ai compiti a casa è tutta questione Zen e calma o puoi fare altro? Io direi di provare anche ad elaborare piccole strategie “salva pomeriggi”, qualcosa di concreto che porti a dei risultati:

1 La routine

Prima di tutto stabilisci una routine e rispettala tu per prima. So che non è facile, ma prima cominci a farlo, prima vedrai risultati ( ad esempio prima i compiti poi i giochi, ecc. ). Come sai i bambini sono molto metodici e abitudinari, e avere una routine ben definita aiuta loro letteralmente a “gestire il mondo” con sicurezza.

Puoi aiutarti anche con il tempo, la fascia oraria in cui si studia e quella in cui si gioca o si fa sport, ecc.

2 La presenza

Resta accanto ma non intervenire sempre, aiutare vuol dire anche lasciar fare da soli. Sempre con la consapevolezza che sei lì, e che in caso può chiedere un supporto. Ma i compiti non devono farli mamma e papà o i nonni, altrimenti è solo tempo perso.

3 La calma

Mettere ansia ai bambini, alzare la voce o perdere la pazienza, sono solo nostre esternazioni (che capisco ogni tanto possa capitare), che però non portano a niente, anzi, in realtà non fanno che acuire il malessere dei nostri figli. Associare i compiti a casa a qualcosa di negativo, di stressante, non favorirà di certo la voglia e l’attenzione dei nostri bambini. Meglio armarsi di calma e pazienza ed affrontare tutto un passetto alla volta.

4 La comunicazione

Comunicare è sempre importante, e anche comunicare i disagi. Parla apertamente al tuo bambino e cerca di capire come puoi aiutarlo a vivere al meglio questo momento. Attenzione anche a come parli di questa cosa con gli altri, perché loro ci ascoltano sempre, anche quando non sembra. Per questo scegli le parole con cui comunichi le tue difficoltà magari alle maestre o ad altre persone, ma sempre ponendo l’accento sulla soluzione e non sul problema.

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5 Il confronto

Confrontarsi con altri genitori può essere importante, magari hanno attuato “metodi” che funzionano meglio! Ma anche parlare con le maestre è importante. Ci si potrebbe accordare per dare meno compiti per un periodo, o per dei consigli pratici a livello didattico, e soprattutto per consentire ai bambini di portarsi in pari e prendere il giusto ritmo anche nelle attività da svolgere a casa.

6 La pausa

Se le cose da fare sono tante, o si tratta di più materie, stabilisci delle brevi pause tra un’attività e l’altra, in modo tale che il bambino possa viverla con più leggerezza e meno senso di oppressione.

7 La concentrazione

Favorisci la concentrazione con:

  • attenzione all’ambiente;
  • agli altri membri della famiglia (se ci sono fratellini e sorelline più piccoli, che sappiano che durante i compiti “non devono disturbare”);
  • più pause brevi, meglio di una troppo lunga (perché poi ritrovare la concentrazione è più difficile);
  • no alla tv, ai cartoni, ai giochi.

Cosa non fare?

Come già detto, basta darti colpe e basta ansie, che abbiamo già tanti motivi per esserlo, meglio non aggiungerci ulteriore carico mentale. Non appesantire tu stessa la situazione e, per quanto possibile, mostrati accogliente e risolutiva, ma non aggressiva.

Smetti anche di compiacere eccessivamente con frasi del tipo: “poverino, non hai voglia; colpa delle maestre che vi caricano i compiti; ecc.”, perché nemmeno così sei di aiuto, e non fai altro che confermare e rafforzare l’dea che i compiti a casa siano il male assoluto.

Valuta un aiuto esterno

Se proprio la situazione ti sembra sfuggirti di mano, prova a valutare un aiuto compiti, ci sono tantissimi giovani preparati, o studenti universitari, che aiutano i bambini a studiare a casa. Le famose ripetizioni. Non c’è nulla di male, è invece una soluzione ideale in tante situazioni. Sai benissimo che i nostri figli con noi sono spesso più ribelli, magari con un aiuto esterno potrebbero vivere la cosa con più tranquillità e non come imposizione.

Cosa ne pensi? Tu come ti organizzi con i compiti?

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