Come conservare il latte materno tirato? Piccola guida facile

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Il rientro anticipato al lavoro, una produzione di latte abbondante, o la richiesta giornaliera di una aggiunta, possono essere solo una parte delle motivazioni per cui si necessita di poter estrarre il proprio latte. “E poi Irene che dovrei farne del latte estratto?” Come consulente per l’allattamento posso dirti cosa non dovrai fare assolutamente una volta che avrai estratto il latte: cioè buttarlo via. Certo, dovrai seguire piccole accortezze sulla sua conservazione e sulla preparazione, per non compromettere la qualità. Così, se vuoi sapere come conservare il latte materno tirato, una volta che avrai avuto modo di comprendere tutte le giuste informazioni, il procedimento diventerà molto più facile di quanto credi. Ecco una piccola guida facile!

Come conservare il latte materno tirato?

Quando inizi a chiederti come conservare il latte materno tirato, vengono fuori piccoli e grandi dubbi (del tipo: il frigorifero è migliore del congelatore? Scaldo nel microonde oppure con il pentolino?), così ho deciso di affrontarli insieme a te.

La conservazione e la successiva somministrazione del latte materno, è sicuramente un argomento molto ampio, il quale necessita di tantissime informazioni da cui prendere spunto per avere le idee chiare, dettagliate e precise su come comportarsi per permettere di vivere con serenità ogni momento con il nostro bimbo. 

Il latte materno nasce già di per sé perfetto

In fin dei conti, contiene tutti i nutrienti e le sostanze necessarie che servono al tuo bambino dal momento in cui nasce e modificandosi con il procedere dello sviluppo e della crescita. Efficace, garantito da madre natura, senza effetti collaterali, e soprattutto, non facilmente replicabile, il latte materno contiene una moltitudine di micronutrienti, ormoni, cellule staminali e immunitarie. Insomma, è l’alimento perfetto! Nel latte materno c’è assolutamente tutto quello di cui necessita ogni bambino, tanto che viene raccomandato per i primi 6 mesi di vita in maniera esclusiva, per poi affiancarlo ad una alimentazione solida fino ai 12 mesi (come allattare d’estate?). 

Come devono essere i contenitori per conservare il latte materno?

Hai visto quanto è speciale questo oro liquido? Dobbiamo prenderci cura del latte materno e per farlo abbiamo bisogno di avere per lui piccole accortezze, a partire dai contenitori che dovranno essere necessariamente sterili. E non solo i contenitori. Prima di procedere a qualsiasi preparazione alimentare è sempre bene tenere a mente la cura della propria igiene personale. Lavarsi le mani è il primo atto d’amore che ogni essere umano dovrà avere per sé stesso e per chi lo circonda. 

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Torniamo a parlare di come conservare il latte materno tirato, attraverso i contenitori, che come avrai notato sfogliando riviste, pagine sui principali social, e in giro per la rete, sono una buona fetta del mercato per l’infanzia. Ne esistono così tante in commercio che variano a seconda della forma e del materiale di cui sono composti che non posso dirti quali sia migliore l’uno dell’altro. Posso darti un’indicazione generale da seguire, che potrai scegliere in base alle tue esigenze quotidiane. Ed ecco che potrai trovare:

  • sacchetti monouso in plastica ideali per chi ha poco spazio in frigorifero o nel congelatore;
  • vasetti in plastica o vetro per alimenti che necessitano di essere lavati, risciacquati e accuratamente puliti prima di usarli e che possono essere utilizzati per il latte materno e successivamente per le prime pappe.  

Le dimensioni

La dimensione del contenitore è un’opzione che dovrai tenere conto in base alle esigenze di spazio del frigorifero o congelatore che avrai in casa, ma è bene per evitare sprechi di utilizzare contenitori che possono contenere scorte di latte non troppo grandi. L’ideale sarebbe quello di avere a disposizione 60-80 ml di latte, che potrai inserire in contenitori da 100 ml, tenendo conto che la differenza d’aria che rimarrà sarà occupata dall’alimento una volta che si sarà espansa di volume con il congelamento. 

La data

Indipendentemente da quale sia la scelta gli accessori in commercio permettono l’inserimento in appositi spazi della data di estrazione per non creare ulteriore confusione al momento in cui andrete ad utilizzare il latte conservato. 

La sigla

Un’altra accortezza che dovrai tenere a mente sarà che indichino la mancanza di bisfenolo A, ossia un particolare composto chimico molto pericoloso se ingerito e che ti apparirà nelle confezioni con la sigla BPA Free.  

Le modalità di conservazione

Abbiamo estratto il latte e lo abbiamo inserito nei contenitori ermetici sterili ma per conservarlo cosa dovremo fare? La nostra piccola guida facile, continua quindi con le modalità di conservazione, che sono molteplici (occhio anche alle temperature) e che dovrai tenere a mente:

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  • A temperatura ambiente che dovrà essere compresa tra i 16°C e i 26°C il latte potrà essere conservato per massimo 6 ore. In caso venga superata la temperatura dei 26° C il tempo di conservazione e l’utilizzo successivo si abbasserà ulteriormente a 4 ore. 
  • Il frigorifero è il primo alleato strategico per la conservazione del latte materno che potrà essere contenuto per massimo 4 giorni ad una temperatura che non superi i 4 gradi. 
  • È molto importante che si possa avere il mantenimento di tale temperatura per tutti gli alimenti che andrai a conservare in frigorifero per evitare la formazione di batteri, muffe che possono verificarsi in caso di malfunzionamento. 
  • Gli elettrodomestici moderni come i frigoriferi hanno spesso incorporato un congelatore che nell’uso comune chiamiamo freezer e che può essere utilizzato per la conservazione del latte per un massimo di 3 mesi ma con temperature che siano tra i – 18°C e i  – 20°C.
  • Se abbiamo un congelatore separato dal frigorifero e autonomo, come un pozzetto, il periodo di conservazione si protrae a 6 mesi e in questo caso la temperatura deve essere anch’essa attorno ai meno 18° C. 

Come preparare il latte congelato?

Una volta che avrai congelato il tuo latte e vuoi procedere alla preparazione, è assolutamente importante non avere nessuna fretta. Sia che tu voglia diventare una cuoca provetta, o che tu abbia l’intenzione di nutrire il tuo bambino, tutti gli alimenti una volta congelati hanno bisogno di tempo per tornare alla loro temperatura iniziale. Nel gergo tecnico viene chiamata catena del freddo ed è molto importante che questa non si spezzi, per garantire l’integrità alimentare e la sicurezza alimentare. Questo vale per ogni alimento, nessuno escluso, e ancora di più quando si tratta di quelli per l’infanzia come il latte materno, e in formula. 

Per tale motivo il mio consiglio è quello di dare il tempo di scongelarsi senza fretta, spostando il contenitore dal comparto del congelatore a quello del frigorifero. Una volta che avrai eseguito correttamente la procedura, potrai andare a scaldare il latte a bagnomaria, o utilizzando l’acqua corrente che non dovrà essere bollente. 

In entrambi i casi è bene evitare di farlo bollire o raggiungere le temperature troppo elevate come ad esempio quando viene utilizzato il forno a microonde. 

Il latte scongelato può essere mantenuto in frigorifero per le successive otto ore a patto che non sia stato riscaldato. In questo caso il latte non potrà avere una seconda opportunità nel congelatore tantomeno potrà essere somministrato al proprio bambino.

Sai che il latte materno non si modifica con il congelamento?

È bene precisare che il latte materno, a differenza del latte vaccino, o in formula, non contiene cellule vive che combattono gli agenti patogeni, e il metodo di conservazione come può essere il congelamento non ne andrà a modificare in alcun modo le sue proprietà nutritive. Differentemente, potrà apparire una variazione del colore a seconda della sua composizione e un colore bluastro, brunastro o giallastro non è assolutamente raro. E il sapore? Può modificarsi presentando una volta scongelato, un odore aspro e rancido, ma che non deve trarre in inganno il genitore. 

Il latte materno contiene un enzima che si chiama lipasi ed è un alleato per il nostro bambino che avrà modo di digerire senza problemi il grasso di cui è formato e che varia da mamma a mamma. L’alta concentrazione di questo enzima inizierà a svolgere il suo lavoro prima del tempo attaccando anticipatamente i grassi con le basse temperature del congelatore o frigorifero. Niente di preoccupante!

L’unica modifica che potremo avere nel latte è rispetto all’odore o al sapore, ma le proprietà nutritive rimarranno invariate

Molti bambini non si accorgono nemmeno di questo sapore così forte mentre altri possono avere difficoltà ad accettarlo, ma si può fare una prova con una piccola quantità di latte da congelare. Una volta appurato che il latte materno è leggermente più acido e il nostro bambino non vuole nutrirsi con esso, si può riscaldare senza portarlo in ebollizione, raffreddarlo rapidamente e metterlo nel congelatore. Questa procedura serve a dare una piccola spinta dell’enzima lipasi che si trova in concentrazione molto alta nel digerire i grassi.

Il latte non si butta, a limite si dona!

Brevemente un piccolo riassunto su quanto abbiamo descritto ed è che il latte materno non va buttato assolutamente via ma possiamo congelarlo seguendo piccole, ma utili accortezze. Non dobbiamo avere fretta e lasciare che sia un momento di serenità e tranquillità per poter godere al meglio perché nessuna di noi vuole rischiare di non far stare bene il proprio bimbo. Quindi è giusto sempre fare le cose per bene. Non trovi?

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Il latte materno non si butta, puoi tranquillamente conservarlo, e se anzi ne hai davvero tanto a disposizione informati su come donarlo alla banca del latte: sarà un regalo prezioso per tanti piccolini!

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