
Quando nasce un bambino nasce anche una mamma.
Quando si è incinta la maggior parte dei pensieri è focalizzato sul parto e sul travaglio. Si pensa poco, purtroppo, a informarsi su tutta la gestione post nascita.
Una delle cose per cui ringrazio la mia professione è proprio che mi ha permesso di partecipare a diversi corsi di formazione sull’argomento “allattamento” e lì sono venuta a conoscenza, grazie a dei professionisti, a tante verità che sembrano sconosciute al resto del mondo.
Questo per dire che nonostante tutte le frasi assurde che mi sono state dette e che tutt’ora mi vengono dette, io so che sto facendo il meglio per me e le mie bambine…si, bambine! Qua si allatta addirittura in tandem, e partendo proprio da questo la gente rimane spesso sconvolta e usa la frase “ma hai così tanto latte per tutte e due?”.
E io tutte le volte con notevole pazienza spiego che “avere il latte” non è un tratto caratteristico della mia genetica, non esiste un cromosoma per l’allattamento come esiste quello per il colore degli occhi. Allattare è la cosa più naturale che esiste, è il meccanismo grazie al quale l’uomo non si è estinto anni fa. Allattare è semplice fisiologia: il bambino si attacca al seno, il quale viene stimolato e a sua volta in relazione allo stimolo produce il latte. Tradotto in parole semplici più il bambino di attacca più latte viene prodotto. Quindi smettiamola di far sentire queste donne delle fortunate perché riescono a fare quello che è uno dei gesti più naturali e semplici per la nostra specie, e smettiamo altrettanto di far sentire delle povere sfigate quelle mamme che di latte non ne hanno abbastanza.
L’Agalattia, cioè l’incapacità assoluta da parte della mammella di produrre latte, ha una casistica rarissima nella popolazione mondiale, più comune è l’ipogalattia che è invece una ridotta produzione del latte che è solo il 5%, che spesso viene confusa con l’affermazione della mamma di non avere abbastanza latte, situazione che è presente perché nella maggior parte dei casi si fa utilizzo di interferenti (ad esempio ciuccio e paracapezzolo) o non si attacca a richiesta il bambino.
Guardando questi numeri si capisce che nella maggior parte dei casi quando sentiamo dire a una donna “non ho abbastanza latte” è perché prima di tutto le manca la fiducia nel suo corpo.
Pensiamo veramente a mille anni fa: se così tante donne non avessero avuto il latte non saremmo 7 miliardi di uomini al mondo.
Allora quello che vi esorto a fare è di informarvi e di farlo per tempo, ben prima che nasca il vostro bambino, ben prima di sentire frasi come “devono passare almeno 3 ore tra una poppata e l’altra”, “ma sta sempre al seno”, “se lo allatti la notte non dorme” e ce ne sarebbero ancora centinaia, ma il mio consiglio è quello di rivolgervi a chi è competente per avere il giusto supporto e la giusta preparazione (ostetriche, peer in allattamento, consulenti) e di ignorare tutte quelle frasi che vi fanno sentire inadeguate.