Cercare informazioni sull’allattamento va fatto prima di partorire non dopo!

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Quando nasce un bambino nasce anche una mamma? Ovviamente sì! Quando si è incinta la maggior parte dei pensieri è focalizzato sul parto e sul travaglio. Si pensa poco, purtroppo, a informarsi su tutta la gestione post nascita, comprese le informazioni sull’allattamento al seno.

Una delle cose per cui ringrazio la mia formazione da infermiera professionale è proprio che mi ha permesso di partecipare a diversi corsi di formazione sull’argomento “allattamento” e lì sono venuta a conoscenza, grazie a dei professionisti, a tante verità che sembrano sconosciute al resto del mondo.

Le informazioni sull’allattamento ti proteggono dalle frasi assurde!

Questo per dire che nonostante tutte le frasi assurde che mi sono state dette e che tutt’ora mi vengono riportate dalle mamme che seguo, io so che ho sempre fatto il meglio per me e le mie bambine… si, bambine! Qui si allattava addirittura in tandem, e, partendo proprio da questo, la gente rimaneva spesso sconvolta e usava la frase “ma hai così tanto latte per tutte e due?”.

E io tutte le volte con notevole pazienza a spiegare che “avere il latte” non è un tratto caratteristico della mia genetica, non esiste un cromosoma per l’allattamento come esiste quello per il colore degli occhi. Allattare è la cosa più naturale che esiste, è il meccanismo grazie al quale l’uomo non si è estinto anni fa. Allattare è semplice fisiologia: il bambino si attacca al seno, il quale viene stimolato e a sua volta in relazione allo stimolo produce il latte. Tradotto in parole semplici: più il bambino di attacca più latte viene prodotto. Quindi smettiamola di far sentire queste donne delle fortunate perché riescono a fare quello che è uno dei gesti più naturali e semplici per la nostra specie, e smettiamo altrettanto di far sentire delle povere sfigate quelle mamme che di latte non ne hanno abbastanza.

L’Agalattia, cioè l’incapacità assoluta da parte della mammella di produrre latte, ha una casistica rarissima nella popolazione mondiale, più comune è l’ipogalattia che è invece una ridotta produzione del latte che è solo il 5%, che spesso viene confusa con l’affermazione della mamma di non avere abbastanza latte, situazione che è presente perché nella maggior parte dei casi si fa utilizzo di interferenti (ad esempio ciuccio e paracapezzolo) o non si attacca a richiesta il bambino.

Guardando questi numeri si capisce che nella maggior parte dei casi quando sentiamo dire a una donna “non ho abbastanza latte” è perché prima di tutto le manca la fiducia nel suo corpo.

Pensiamo veramente a mille anni fa: se così tante donne non avessero avuto il latte non saremmo 7 miliardi di uomini al mondo.

Altri miti…

Esistono molti altri miti sull’allattamento che possono confondere e scoraggiare le nuove madri. Ad esempio, alcune credono che non sia possibile allattare se si ritorna al lavoro, o che l’allattamento debba essere interrotto quando il bambino inizia a mangiare cibi solidi. È importante educare le madri su questi aspetti, chiarendo che l’allattamento può continuare anche quando si ritorna al lavoro, con l’ausilio di tiralatte e conservazione del latte, e che può essere complementare all’introduzione dei cibi solidi.

L’importanza del supporto emotivo

Oltre all’informazione pratica e scientifica, è cruciale che le nuove mamme ricevano un supporto emotivo adeguato. Il periodo post-nascita può essere molto stressante e le emozioni possono variare drasticamente. La sensazione di essere sopraffatte, la fatica accumulata e i cambiamenti ormonali possono portare a momenti di grande vulnerabilità.

Avere qualcuno con cui parlare, che capisca e sostenga senza giudicare, può fare una grande differenza. Gruppi di sostegno per mamme, consulenze psicologiche o semplicemente l’appoggio di amici e familiari possono contribuire a creare un ambiente positivo e rassicurante. Il supporto emotivo non solo aiuta a ridurre lo stress e l’ansia, ma può anche migliorare la salute mentale complessiva della madre, prevenendo condizioni come la depressione post-partum. Inoltre, il senso di comunità e l’interazione con altre madri che stanno vivendo esperienze simili possono fornire un prezioso conforto e una condivisione di consigli pratici. Investire nel benessere emotivo delle nuove mamme è essenziale per garantire un ambiente familiare sano e armonioso, dove il legame tra madre e bambino può svilupparsi serenamente.

Il ruolo del partner nell’allattamento

Anche se il partner non può allattare, il suo ruolo è estremamente importante e può supportarti anche con delle informazioni allattamento valide.
Il supporto del partner può influenzare significativamente il successo dell’allattamento. Essere presenti, aiutare nelle attività quotidiane e fornire incoraggiamento costante può alleviare lo stress della madre e creare un ambiente favorevole per l’allattamento. I partner dovrebbero essere informati sui benefici dell’allattamento e su come possono supportare attivamente la madre. Per esempio, possono occuparsi delle faccende domestiche, gestire le visite di parenti e amici, o semplicemente offrire un ascolto empatico e comprensivo durante i momenti di difficoltà. Inoltre, il partner può svolgere un ruolo chiave nel riconoscere i segni di affaticamento o disagio nella madre, incoraggiandola a prendersi delle pause necessarie e a cercare aiuto quando serve. Partecipare insieme a corsi preparto o incontri informativi sull’allattamento può rafforzare la collaborazione e la comprensione reciproca, rendendo il processo di allattamento più fluido e meno stressante per entrambi. Un partner coinvolto e informato è un pilastro fondamentale per il benessere della madre e del bambino, contribuendo a creare un ambiente amorevole e solidale in cui la famiglia può prosperare.

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Informarsi nei tempi giusti

È fondamentale quindi, informarsi e prepararsi ben prima della nascita del bambino, per evitare di cadere vittime di frasi come “devono passare almeno 3 ore tra una poppata e l’altra”, “ma sta sempre al seno” o “se lo allatti la notte non dorme”. Il mio consiglio è di rivolgersi a chi è competente per avere il giusto supporto e la giusta preparazione: ostetriche, peer in allattamento, consulenti.

Ignorate tutte quelle frasi che vi fanno sentire inadeguate. Informarsi per tempo permette di costruire una solida base di conoscenze che renderanno l’esperienza dell’allattamento più positiva e meno stressante. Essere preparate significa anche essere in grado di riconoscere e affrontare eventuali problemi con maggiore serenità e competenza. Seguimi anche su Instagram per restare aggiornata!

 

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