E’ possibile allattare in gravidanza? Scopriamo quando si può fare e quando no.
Allattare non è un metodo contraccettivo e non è insolito per una donna rimanere incinta proprio durante il periodo di allattamento.
Quando sono rimasta incinta di Rebecca, Lydia aveva solo 9 mesi e nonostante l’allattamento non fosse più esclusivo, ricordo che il ritmo era ancora alto.
A differenza della prima gravidanza, questa volta volevo essere seguita da una struttura pubblica e mi rivolsi al consultorio della mia zona.
Ricordo benissimo la mattina della prima visita. Abbiamo deciso di andare tutti e 3 insieme. Io, Christian e Lydia.
Volevamo renderla la nostra prima bambina partecipe perché fin da subito non volevo che si sentisse messa da parte per colpa di un’altra gravidanza.
L’allattamento in quelle settimane non era stato facile, i capezzoli super sensibili rendevano la suzione di Lydia fastidiosa e dolorosa a tratti. La pressione sotto i piedi non mi aiutava ad allattare su richiesta delle mia bambina, ma io avevo deciso di tenere duro, di non mollare perchè sapevo che nonostante le fatiche stavo facendo il meglio per Lydia e per quella bambina che ancora doveva nascere.
Arriviamo in studio, ci sediamo e la dottoressa, una ragazza giovane e molto carina, inizia a farmi le domande di routine per compilare quella che era la mia cartella.
Lydia cominciava ad essere irrequieta e decido di proporle il seno per vedere se così si sarebbe calmata. La bimba si attacca volentieri e mentre ciuccia la dottoressa alza lo sguardo e ci fissa per un momento. Così come se niente fosse mi dice “Signora, lo sa che deve staccarla la bambina, non può allattare in gravidanza!”.
Ovviamente io ho risposto che quelli non erano affari suoi e che certe scelte spettavano solo a me.
Ho cambiato centro di riferimento.
Al di là della mia esperienza personale, che poi è nettamente migliorata nella struttura che mia ha seguita successivamente, quello su cui mi soffermo a riflettere è che se una mamma non è ben informata e sicura di sé, un medico disinformato con una sola frase può distruggere un allattamento tanto desiderato e ben avviato.
Vi riporto qui sotto parte di un documento del Ministero della Salute che parla proprio di allattamento in gravidanza.
“ Non è documentato in letteratura un aumento di rischio di aborto.
In un paese come l’Italia, dove le donne gravide sono sane e ben nutrite, non vi è un aumento di rischio di ritardo di crescita intrauterino (IUGR) né di malnutrizione materna.
E’ possibile che vi siano dei cambiamenti di composizione del latte materno e una minor crescita del bambino allattato al seno. Se da un lato queste conseguenze sono documentate per i paesi a risorse limitate, non è invece noto se questo valga anche per un paese come l’Italia. Va sottolineato che un bambino che succhi al seno materno della propria madre gravida lo farà in maniera esclusiva per qualche mese soltanto, dal momento che subentrerà l’introduzione di cibi solidi a partire dal sesto mese.
Non è documentato che la suzione al seno collegata all’allattamento possa determinare parto pre-termine per attivazione delle contrazioni uterine.
Bisogna considerare che i consigli individuali possono differire e che i professionisti sanitari potrebbero scoraggiare la coesistenza di allattamento e gravidanza in donne con uno stato nutrizionale subottimale (per es. adolescenti o donne con malassorbimento), nel caso grave di IUGR, in donne con storie di aborti ricorrenti o di pretendenti prematurità, se la gravidanza è gemellare, se vi è una minaccia di parto pre-termine. Bisogna però essere consapevoli che il lecito consiglio individuale di interrompere l’allattamento al seno manca ancora di evidenze scientifiche.
In conclusione, la SIMP ed il Tavolo Tecnico per la promozione dell’allattamento al seno del Ministero della Salute ritengono che per la maggior parte delle donne la coesistenza di gravidanza ed allattamento al seno risulta sicura per madre, embrione, feto e lattante.”