Cosa succede all’allattamento al seno quando comincia lo svezzamento? Una delle fobie dei genitori, soprattutto alla prima esperienza, riguarda proprio il binomio allattamento e svezzamento: come gestire in armonia la novità dell’introduzione di altri alimenti? Certo questa domanda, e i dubbi che ne derivano, sono leciti, perché si tratta di un cambiamento molto importante che riguarda i bambini, ma anche i genitori (o chi ne fa le veci).
Ci si interroga come i bambini accoglieranno la novità, e come e quando proporre il seno senza rischiare di “interferire” con la nuova alimentazione. Ecco, partiamo proprio così: l’allattamento al seno non interferirà con lo svezzamento.
Sono due cose che si muovono su binari paralleli, che spesso si incontrano in alcuni punti senza scontrarsi! Vediamo insieme cosa succede all’allattamento al seno quando si comincia lo svezzamento.
4 step per una convivenza pacifica tra allattamento e svezzamento
Sullo svezzamento ci sono diverse linee di pensiero, sia tra mamme che tra professionisti, e non è facile capire effettivamente come gestire l’allattamento in questa fase, soprattutto se non abbiamo in mente un percorso preciso e seguiamo solo le indicazioni di un professionista, senza farci una nostra idea (te ne parlo sempre durante le mie consulenze post parto).
Prima di vedere i miei consigli pratici, definiamo innanzitutto quali sono i principi fondamentali e non opinabili, quelli la cui base è scientifica, sanciti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS:
- lo svezzamento si chiama alimentazione complementare in realtà e già dal suo nome si capisce che il cibo è un completamento dell’alimentazione del bambino e non la base.
- fino ai 12 mesi il bimbo dovrebbe nutrirsi per l’80% di latte, possibilmente materno e per il 20% di cibo solido. Tradotto in pratica: anche se sono solo assaggi va bene.
- Questo vale, però, non prima dei 6 mesi di vita compiuti, dove la necessità nutrizione è esclusivamente di latte.
1 -Non sostituire il latte
Con queste premesse è facile comprendere che le poppate non si sostituiscono MAI almeno fino ai 12 mesi. Ovviamente non è che allo scadere del dodicesimo mese, tolgo la poppata e preparo il menù di Capodanno. Piuttosto, si cerca sempre di assecondare e seguire i bambini nella scoperta dell’alimentazione solida.
In questo senso, se anche i bambini si limitano ad assaggini è tutto nella norma, tutto parte di un percorso che è talmente personale che difficilmente si può paragonare a quello degli altri. Anzi, se hai dubbi sulla quantità di latte scopri come aumentare la produzione di latte materno, senza stress.
2 – Allattamento e svezzamento: non guardare l’orologio
Non puoi pensare che da un momento all’altro il tuo bambino capisca che deve abbandonare il seno perché è stato deciso che adesso può farlo. Come sempre ogni bambino ha i suoi tempie e i suoi ritmi, a noi sta assecondargli ed accompagnarli in questa scoperta continua.
Quindi smetti di guardare l’orologio, sappi che il seno si può dare prima, dopo e durante il pasto, senza che interferisca con esso. Prova a scrollarti di dosso la paura che “il bambino poi non mangia” , vedrai le cose da un diverso punto di vista, e ti accorgerai dei cambiamenti bellissimi in atto.
3- Non negargli il seno
Alcune mamme pensano che negando la tetta ai bambini mangeranno sicuramente tutta la pappa, ma mi dispiace deluderle, perché non funziona affatto così.
Mettiti nei suoi panni, fino a ieri il suo nutrimento era esclusivamente il tuo latte: dagli tempo di adattarsi al cambiamento. Già si trovano a dover imparare a gestire e ad apprezzare, nuovi sapori e nuove consistenze, lasciamogli la certezza del nutrimento materno, come conforto e sicurezza.
La verità è che ci sono bambini che si dimostrano pronti sin da subito (sempre dopo i 6 mesi, sia chiaro), altri che hanno bisogno di esplorare con calma la nuova alimentazione. Del resto, come abbiamo detto, si tratta di alimentazione complementare.
4 – Dagli fiducia
Se, come detto, provi a negargli il seno non otterrai nulla, se non nervosismo, che è invece un pessimo alleato in fatto di svezzamento e alimentazione (e non solo ovviamente). Prova a dargli fiducia, perché i bambini piccoli si autoregolano molto meglio di noi, riuscendo a gestire esattamente la quantità di cibo che gli occorre.
Sfatato ormai il mito che il latte non è più nutriente col passare del tempo, puoi rilassarti e goderti questi momenti in piena serenità e consapevolezza (scopri il percorso svezzamento a prova di bambino) . Pertanto ricorda che le costrizioni, sono assolutamente controproducenti.
5- Non ci sono nemici
Non ci sono nemici da individuare, non è una lotta tra tetta e pappina, tra allattamento e svezzamento, all’ultimo sorso o boccone! Si lavora insieme su un unico fronte: il bene dei nostri bambini.
Il seno, come spesso accade, ci viene in aiuto, e non va assolutamente messo da parte, anzi, è un sostegno ulteriore che ti consente di affrontare questo cammino con la giusta gradualità, e con le tempistiche dettate dai piccini.
In conclusione
Il momento dello svezzamento è delicato, tanto per i bambini, quanto per i genitori, ma tieni a mente che dovrebbe essere considerato come un percorso, per alcuni lento, per altri più veloce, che in maniera graduale accompagna i bambini nella crescita in primis, e alla scoperta dell’alimentazione solida.
Ciao Irene, volevo congratularmi per il tuo ottimo lavoro. Ti seguo su instagram e devo riconoscere che aiuto e conforto trovo nel leggerti e ascoltarti.
Ti scrivo in quanto ho una bimba di 4mesi e mezzo, allattamento esclusivo al seno, che è seguita da una pediatra che mi ha consigliato di iniziare da ora con l’alimentazione complementare.
Leggo, ovunque, che dovrei aspettare i 6 mesi.
Come mi devo comportare?
Devo cambiare pediatra? 😆
Grazie.
Aspetto tue.
Elena Riccardi
Ciao elena, si esatto, non c’è motivo di iniziare così presto.