Le mamme che allattano al seno vivono tante fasi, passano intere giornate a chiedersi se stanno facendo bene, se i bimbi si nutrono a sufficienza, se l’attacco è giusto. Ma, una delle cose che in assoluto le tormenta di più, riguarda proprio la quantità di latte. Spesso ci si chiede come aumentare la produzione di latte materno, possibilmente senza stress, e senza interferire nel già delicato equilibrio tra mamma e figli. In realtà, bisognerebbe prima chiedersi se e quando è davvero necessario intervenire sulla produzione di latte.
Infatti, non sempre è un passaggio necessario, come qualcuno pensa, perché molto di frequente la sensazione di non avere abbastanza latte non corrisponde alla realtà.
È sempre necessario aumentare la produzione del latte materno?
Aumentare la produzione di latte materno è davvero un passaggio obbligato durante l’allattamento? La risposta è assolutamente no, anzi, il più delle volte, quando l’allattamento è ben avviato, non c’è nessuna vera necessità di farlo.
Quando il seno, da gonfio e ingrossato, passa ad essere morbido, quasi svuotato, la mamma comincia ad avere dubbi sulla produzione di latte. Devi sapere che, in realtà, quando il seno sembra vuoto è invece quasi sempre segno che l’allattamento è ben calibrato: in linea con le necessità nutrizionali dei neonatini. Ci sono solo alcune situazioni in cui è realmente necessario aumentare la produzione di latte, magari per sostituire l’aggiunta di latte artificiale, o se la crescita ponderale si arresta e addirittura decresce. Ma anche qui, bisogna valutare caso per caso, in quanto il motivo della scarsa crescita dei neonati può essere legato a tanti altri fattori (riflesso di emissione troppo forte, suzione errata ecc.).
Quindi, è importante cercare di mantenere la calma il più possibile. Respira e confrontati con una professionista che possa supportarti e consigliarti (le mie consulenze allattamento). Sappiamo bene quanto il post-parto possa essere una fase molto delicata per la mamma, e in generale per l’equilibrio familiare.
Ci tengo a sottolineare che non è qualcosa che bisogna fare di prassi. Perché? Perché il latte c’è ed è sufficiente, tranquilla!
Come accorgersi se è necessario aumentare la produzione di latte?
Certo a volte è davvero necessario un aumento di produzione di latte materno, quindi il suggerimento è di tener d’occhio questi fattori:
- il neonato non ha recuperato il calo ponderale avvenuto dal momento della nascita entro i primi 15 giorni
- controlla la produzione di feci, se è troppo esigua o e di color verdognolo sempre
- noti un calo ponderale che non ti rende serena
- la curva di accrescimento è piatta da tempo o “in discesa” (ma non fasciarti la testa, chiedi a chi di dovere, le tabelle sono tabelle: ovvio dobbiamo guardarle, ma non è detto ci siano problematiche reali).
Cosa fare in questi casi? Non mi stancherò mai di dirti che è importante rivolgersi alle figure professionali di riferimento, perché non ci sono soluzioni universalmente valide: ci sono risposte diverse, per situazioni diverse.
Valutazione di problemi fisici
Una volta assodato che esistono ci casi specifici in cui è necessario aumentare la produzione di latte materno, occorre soffermarsi e valutare eventuali problemi fisici. Una delle problematiche più diffuse è correlata ad eventuali problemi sul funzionamento della tiroide. Questo è uno di quei fattori, che potrebbe effettivamente incidere sulla produzione di latte materno.
Naturalmente occorre approfondire e rivolgersi ai medici di fiducia, prima di prender qualsiasi decisione. Il mio consiglio è: respira, approfondisci, e soprattutto, chiedi aiuto.
Aumentare la produzione di latte materno: dalle tisane galattogoghe all’uso di domperidone
Per aumentare la produzione di latte serve innanzitutto una maggior stimolazione del seno, assicurandosi di avere un attacco corretto, con poppate frequenti, in modo che la suzione stimoli la produzione.
Le tisane galattogoghe
Oltre a questo, ci si può aiutare con le tisane galattogoghe (le piante più utilizzate per stimolare la produzione di latte materno sono il Finocchio e la Galega, il Cardo del latte, l’ortica), che non sono certo miracolose, ma possono essere di supporto quando è necessario aumentare la quantità di latte, dato che hanno delle proprietà in grado di incidere sulla produzione di latte. Anche questo tipo di integrazione va tenuta sotto controllo, confrontandosi con professionisti, in modo tale da ottenerne vantaggi, senza mai dimenticare di intervenire contemporaneamente sull’attacco e sulla frequenza delle poppate.
Il domperidone
Devi sapere che ci sono dei farmaci, che hanno come effetto collaterale l’innalzamento dei livelli di prolattina, che a sua volta porta ad un aumento di produzione di latte materno. Tra questi farmaci c’è il domperidone che serve per le difficoltà di digestione, favorendo lo svuotamento gastrico. Il domperidone negli USA viene prescritto anche allo scopo di aumentare il latte prodotto dalla mamma, proprio perché stimola la prolattina. Il libro del Dott. Jack Newman sull’allattamento al seno Guide to Breastfeeding (Harper-Collins, 2000), è considerato il primo protocollo pubblicato sull’aumento di latte materno con la prescrizione di questo farmaco.
Dato che non sono farmaci nati per questo scopo, in Italia non è attualmente consigliata l’assunzione di domperidone in caso di poco latte, e non mancano le polemiche in proposito ( tra chi lo vorrebbe accessibile e chi è contrario). Io mi auguro che si possa far luce ulteriore sull’uso del domperidone, sempre nel rispetto della fisiologia materna e dei bambini, ma anche nella valutazione di una nuova possibilità su cui vale la pena approfondire… staremo a vedere cosa succederà!
Mindset materno fondamentale insieme alla rete di supporto
Un altro fattore da tener sempre presente, e che troppo spesso viene trascurato è il mindset materno durante l’allattamento: se c’è stato un trauma da parto, se c’è depressione o baby blues. Insomma, ancora una volta è importante sottolineare che tante sono le variabili che contano ed influiscono sulla produzione di latte materno, e che sicuramente è importante preservare la salute psico-fisica della mamma.
Una mamma agitata o stressata, avrà più difficoltà nell’allattamento, soffrirà e probabilmente sarà più propensa ad interromperlo. Sosteniamo le mamme in questo percorso, rendiamole sicure e serene, il latte c’è. Ma, in caso di necessità reale, possiamo cambiare abitudini ed intervenire per implementare la produzione di latte.
Spesso si danno per scontate tante cose, in tanti si sentono in diritto di dire cose e dare consigli, per questo è importante affidarsi a chi davvero ha competenze in materia, per non perdersi in false convinzioni e nei “dicono che…”. L’unica cosa che conta è ascoltare e osservare attivamente ogni situazione: ad ognuna il suo allattamento, e il suo differente percorso.
Si al sostegno, si alla cura, si alla comprensione, si alla richiesta di aiuto, si alla professionalità, si alle informazioni.
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